Generazione Reebot

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Si chiama “Reebot“, che significa “riavvio” e si riferisce alle persone che raggiungono il picco di creatività intorno ai 50 anni. Le appartenenti a questa nuova generazione sono prevalentemente donne, che decidono di disegnarsi una nuova vita, con nuove esperienze professionali.


Così dopo i Millenials, la generazione x, y, zeta, ci siamo anche noi, donne che, dopo aver accumulato tante esperienze personali, in famiglia, in azienda, abbiamo ancora molto da dire, da fare. Non dobbiamo più dimostrare chi siamo, affermarci, farci apprezzare. Possiamo pensare a noi stesse, dedicarci del tempo, attenzione, in breve amarci di più e quindi concederci di poter realizzare sogni o progetti che sono stati tanti anni chiusi nel cassetto. Possono essere stati eventi negativi che ci hanno condotto a intraprendere nuove strade. Oppure anche la voglia di rimettersi in gioco. La creatività è la spinta della generazione Reebot. Come dicevamo, liberate dalla gabbia di dimostrare che si è persone di valore, con un proprio ruolo soprattutto in azienda, possiamo avventurarci ed esplorare nuove strade. Ovviamente è la passione che ci guida. Trovare e capire che cosa ci abbia sempre appassionato ci aiuta a trovare la strada giusta.


Esistono due cicli di creatività

generazione reebot

Uno studio dell’Ohio State University, ha scoperto che esistono due cicli di creatività. Alcuni raggiungono il picco creativo tra i venti e i trent’anni, altri ci arrivano non prima dei cinquanta. La ricerca dell’Ohio State University dice anche che, mentre i venti, trentenni tendono a superare i limiti, i cinquantenni possono attingere alle loro esperienze. L’ufficio statistico del Regno Unito ha registrato che il 57 per cento degli over 50 lavorano in proprio. Si sa che l’esempio dei paesi anglosassoni viene poi anche preso nel nostro paese. Il trend sarà quindi il medesimo anche da noi. Anzi è già realtà. Nel 2018 il numero delle persone che tra i 51 e 64 anni hanno aperto un’attività in proprio sono stati 59mila, 7mila in più rispetto al 2009. E i numeri sono destinati a crescere, soprattutto perché viviamo, sempre di più in ambito business e aziendale, in un mondo Vuca dove regna la volatilità, incertezza, complessità, ambiguità. Quindi non si può non prescindere da noi stessi. Ripartire da noi. Ricomincio da me. E diventerà ancora importante dopo essere usciti dall’emergenza del Covid 19, dove occorrerà essere molto creativi, coraggiosi e anche saper osare. Ci saranno molte persone che dovranno, anche per necessità, scegliere una professione autonoma. L’aver saputo superare una prova così dura come quella che stiamo vivendo in questi giorni, ci farà essere ancora più resilienti. Una resilienza che chi ha raggiunto i 50 anni sarà davvero molto forte.


Ricomincio da me

Mettersi in ascolto dei propri talenti, delle proprie passioni. E’ questa la risposta per poter affrontare nuovi percorsi, nuove strade e nuove soddisfazioni. L’importante è essere consapevoli di ciò che sappiamo fare bene. Provare a rispondere alla domanda: ” Se potessi scegliere liberamente, senza alcuni condizionamenti, che cosa mi piacerebbe fare?” Quante volta ci siamo posti questa domanda? Poche, troppo poche. Abbiamo troppo spesso intrapreso strade che non corrispondevano ai nostri veri desideri. Abbiamo fatto scelte perché condizionati da quelle di altri e soprattutto da giudizi di altri. Arrivati a 50 anni ci si può riappropriare della propria vita e finalmente portare a termine ciò che ci è sempre piaciuto. Magari per anni è stato solo un hobby: perché non trasformarlo ora in una vera e propria attività?

Una forza in più


Dalla parte dell’età, nella generazione Reebot c’è anche una forza in più. Abbiamo una freccia in più nel nostro arco. Non abbiamo più la paura del fallimento. Abbiamo superato tante prove : il matrimonio, i figli, il lavoro, i successi. Di che cosa dobbiamo avere paura? Siamo immuni dal timore di sbagliare. E poi anche se dovessimo commettere qualche errore, che cosa ci può succedere? Spesso siamo noi che ci mettiamo in una gabbia. Le nostre convinzioni autolimitanti ci impediscono di vedere che cosa è veramente un bene per noi. Impariamo a riconoscere i nostri successi, il nostro valore. Esaminiamo quelli che sono stati i nostri traguardi e così ci rendiamo subito conto che la nostra vita è stata costellata di grandi azioni, di grandi risultati. Impariamo a valutare quanto valiamo davvero. Trarremo forza dalle nostre capacità, dal nostro enorme potenziale. La nostra autostima ne risulterà sicuramente rafforzata. Non dobbiamo abbiamo paura di quello che ci riserva il futuro. Usciamo dalla nostra zona di comfort. La vita incomincia a 50 anni: non diceva così la tradizione? Perché non credere alla saggezza popolare? La generazione Reebot ne è una prova.

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