La rinascita : come affrontarla

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Stiamo iniziando a vedere la luce in fondo al tunnel. La rinascita è alle porte. Tutti siamo ormai concentrati sulla fase 2, ancora piena di incertezze, ma abbiamo una data che ci dà speranza . 4 Maggio, il fatidico D-day. Abbiamo smesso di pensare ai contagi, ai numeri di infetti che ci venivano sciorinati ogni giorno nelle conferenze stampa, nei telegiornali. La nostra mente è protesa verso il futuro. Verso ciò che ci attenderà. “Un evento può essere pensato solo a partire dal futuro che genera ” ha detto il filosofo Rocco Ronchi.

Che cosa ho imparato?

Pensare al futuro ci fa bene: è un atteggiamento sicuramente positivo per la nostra mente. Sposta il focus su qualcosa che non esiste ancora, ma che può generare un senso di sollievo, serenità e addirittura gioia. E’ il sabato del villaggio di leopardiana memoria. Ci prepariamo per vivere uno giorno di festa.

Ma prima di pensare al futuro, alla nostra rinascita, analizziamo il nostro stato attuale, il bagaglio di conoscenze e consapevolezze che ci portiamo addosso dopo questa emergenza, questa vita e tempo sospesi. Perché se il futuro è ancora pieno di incognite, una certezza ce l’abbiamo: tutto deve partire da noi. Noi che siamo sicuramente cambiati durante questo famigerato lockdown. Non può non essere così.

La prima domanda da porsi è ” Che cosa ho imparato”? Sì, perché qualcosa l’abbiamo sicuramente imparata. Abbiamo appreso a stare più tempo con noi stessi. Qualcuno ha imparato a vivere in solitudine e a scoprire di avere un compagno o una compagna al suo fianco: se stesso, se stessa. Altri hanno scoperto di avere una famiglia, dei figli che hanno iniziato a conoscere meglio e con cui condividere più tempo e attività insieme. Abbiamo imparato a vivere i silenzi. Ad avere un dialogo interiore. Quanta paura ci hanno sempre fatto i silenzi? O l’inattività? Prima che fossimo costretti a vivere in reclusione come erano le nostre giornate? Sempre piene di impegni, sempre di corsa, di fretta. Poco tempo da dedicare a noi stessi e ai nostri cari. Una corsa continua per arrivare alla sera insoddisfatti perché non avevamo fatto ciò che ci fa stare veramente bene.

La riscoperta della lentezza

Ora, le giornate, per certi aspetti sempre uguali, ci hanno fatto apprezzare la lentezza, il non tempo. Non dover rispettare le scadenze, ma seguire il flusso delle giornate con i nostri tempi. Sì i nostri tempi. Abbiamo imparato a rispettare il nostro orologio interiore. Un orologio che non si sposa con il ritmo frenetico a cui eravamo abituati. Saremo capaci di rimanere su questa lunghezza d’onda? Non sarà facile. Ma se consapevoli, potremo applicare questa nostra nuova andatura più consona alla nostra essenza.

Dall’Io al noi per una rinascita consapevole

Un’altra lezione che abbiamo imparato da questa pandemia è stato spostare il focus dall’io al noi. Questa emergenza ci ha fatto capire che siamo tutti intimamente connessi. Che il nostro bene è intimamente legato a quello degli altri. Non possiamo più ragionare in termini egotici. Dobbiamo vederci all’interno di un sistema. Siamo una parte di un mondo planetario. Nessuno può salvarsi da solo. Lo ha ripetuto anche papa Francesco. La rinascita deve necessariamente partire dalla consapevolezza che siamo una comunità di essere umani, non un insieme di individui. E’ il cambio di un paradigma. Il bene collettivo diventa prioritario rispetto al bene individuale. Una rivoluzione culturale. La nostra rinascita non può prescindere dall’assunzione di questo concetto.

Il valore comune

Jonas Salk, medico, virologo e primo scopritore del vaccino antipolio diceva che nella condizioni molto stressanti sopravvive il saggio, colui che sa attribuire agli avvenimenti il significato più adeguato, prendendo le decisioni giuste per sé, in coerenza con lo scopo della propria esistenza, ma anche agli altri, creando un valore comune. Anche se non più in vita, secondo il figlio Jonathan, il medico statunitense avrebbe visto questa crisi come un’opportunità per passare dall’individualismo all’interdipendenza.

Non c’è rinascita se non facciamo tesoro di quanto abbiamo appreso. Ma la rinascita passa anche attraverso la consapevolezza di lasciar andare quegli atteggiamenti mentali, quelle abitudini , quei boicottaggi interiori che non ci fanno vivere in sintonia con il nostro sé . Il nostro io interiore è la sorgente della nostra serenità . Mettersi in ascolto di ciò che è fonte di benessere per noi è importante per poter vivere in sintonia con lo scopo della nostra vita. Il periodo di forzato isolamento ce lo ha fatto capire. In questo modo possiamo affrontare la rinascita personale. In maniera libera interiormente e consapevole.

La visione del futuro

Per questo è importante, prima di entrare nella fase 2, la fase della rinascita, porsi queste domande: “Come voglio che sia la mia vita” ? ” Cosa posso creare di nuovo”‘ ? Se saremo in grado di rispondere a questi interrogativi, potremo affrontare il nuovo che verrà con uno spirito rinnovato. Con una nuova visione . Allora sì, che potremo parlare di concetto di rinascita. Saremo uomini e donne nuovi. Consapevoli. Rinati.

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7 consigli per gestire i propri stati d’animo

stati emotivi
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Lo stato d’animo è la condizione psichica in cui si trova una persona in un dato momento. Se il momento è quello che stiamo vivendo, il lockdown, il distanziamento sociale, con notizie che ci arrivano dai giornali e telegiornali davvero tragiche, lo stato d’animo non può non essere triste.

Il cambio d’abitudine, l’interruzione drastica di quella che era la nostra routine, la nostra vita di tutti i giorni, può dare luogo a stati d’ansia. La pandemia non è più solo crisi sanitaria, ma sta diventando un laboratorio di stress . Lo dicono gli psicologi, gli psichiatri. Un portale internazionale, che scrive di viaggi, parla di “permananxiety”, ansia permanente per descrivere la condizione dei travel manager, abituati a viaggiare per lavoro costantemente ed ora forzati alla reclusione oltre che all’assenza di spostamenti. Ma non è solo questa categoria professionale a provare stati d’animo ansiogeni. Ma torniamo al tema sullo stato d’animo.

Gli stati d’animo sono generati dalle emozioni

Sono tante quelle che stiamo vivendo in questi giorni, ma mentre le emozioni durano un lasso di tempo breve, si dice fino a 90 secondi, lo stato d’animo può durare da qualche secondo a tutta la vita. Quindi uno stato d’animo triste o pessimo ci influenza a lungo? La risposta è sicuramente no. E’ possibile riuscire a diventare indipendenti a livello emotivo seguendo una serie di utili consigli. Sono consigli pratici, che danno indicazioni su come modificare il proprio comportamento, agiscono sui meccanismi che portano ad introdurre nella nostra vita stili e abitudini diversi. Il ruolo del Coach è quello di aiutare il Coachee a trovare le risorse dentro di sé per raggiungere il risultato.

E sono risorse quelle che troviamo nei consigli elencati qui sotto. Sono tutte dentro di noi . Basta attivarle.

1. Respira profondamente

Respirare significa essere vivi. Quando si è stressati si è portati a contrarre la respirazione, si porta meno ossigeno al cervello e si aumenta il livello di stress. E’ un gatto che si morde la coda. Fare respiri profondi, preferibilmente a occhi chiusi aiuta a rilassarsi, provare un senso di pace . la respirazione è alla base di ogni esercizio di yoga, nella mindfulness si consiglia di respirare profondamente. E’ semplice, ma molto efficace. Io ho placato spesso sensi di ansia grazie ad una respirazione corretta. Posso dire che respirare profondamente mi ha salvato spesso da situazioni difficili.

2. Adotta una postura corretta

I movimenti e le estensioni verso l’alto aiutano la circolazione sanguigna e producono emozioni positive come entusiasmo e gioia. Quando ti senti giù, alzati, allunga, cammina, mettiti dritto. Ancora una volta lo yoga ci corre in soccorso e ci insegna, prima di ogni Asana, a stare seduti con il busto eretto con la testa dritta come se dovessimo toccare il soffitto. Provate la sensazione di tranquillità e forza al tempo stesso che si sprigiona con un allungamento.. Un gesto semplice anche questo, ma nuovamente efficace.

3. Usa i tempi verbali corretti

Vuoi abbandonare un comportamento, uno stato d’animo? Usa il tempo imperfetto in modo che la tua mente possa registrare che lo stato d’animo non appartiene più al presente, ma ad un tempo passato. “Mi sento ansioso al mattino quando mi sveglio” cambialo in “mi sentivo ansioso al mattino” .

Hai fatto così in modo che quello stato d’animo non ti appartenga più. Era uno stato d’animo pessimo, ma che appartiene al passato. Con il corretto uso dei tempi verbali hai il potere di influire sulla tua mente , che registra quello che vuoi adesso. Archivia il comportamento, lo stato d’animo come un file che non serve più. Se vuoi adottare un nuovo comportamento quindi usa il presente. Ripetilo spesso, come un mantra. Il comportamento e il nuovo stato d’animo viene introiettato e diventa il tuo nuovo stato mentale e d’animo.

4. Evita le negazioni

Il tuo cervello è portato a registrare le azioni positive. Quindi se vuoi acquisire un nuovo stato d’animo usa ” Voglio essere felice” e non ” Non voglio essere triste”. Fai tuo un linguaggio positivo, costruttivo. Diventa così un’abitudine mentale. E’ un approccio volto a percepire la presenza e non la mancanza. Registrare una mancanza genera frustrazione, si innesca un meccanismo di tristezza, di privazione. Di contro focalizzarsi su ciò che si ha, genera sentimenti positivi. Genera gratitudine, gioia. Sappiamo come la gratitudine sia un stato d’animo fondamentale per poter vivere in maniera serena e appagata. Ma questo è il quinto consiglio.

5. Teni un diario della gratitudine

E’ un tema che mi è molto caro: l’atteggiamento di gratitudine è per me uno stato d’animo fondamentale. Riconoscere la gratitudine significa vedere che siamo persone fortunate. Che siamo persone che hanno degli aspetti di cui essere felici e grati nella nostra vita. Gratitudine nei confronti degli altri, di noi stessi, della vita. E’ stata la psicologa Sonja Lyubomirsky, insegnante all’Università della California a parlare per la prima volta di ” diario della gratitudine” : annotare a fine giornata le cose per cui ci reputiamo fortunati. Siamo felici di quello che abbiamo. Ancora una volta il focus è sulla presenza, non sull’assenza. Tutte le sere, prima di andare a dormire, annota 3 cose, persone, situazione a cui dire ” grazie”.

Ci sono tante cose per cui dobbiamo essere grati : di essere sani, di essere vivi. In epoca di Covid 19 è importante.

6. Favorisci la coerenza cardiaca

Il nostro cuore ci dà informazioni sul nostro stato emotivo, di stress. Il cuore ha un campo magnetico che si estende fino a 3 metri: questo significa che se siamo in uno stato di accelerazione cardiaca possiamo influenzare anche chi sta vicino a noi. Per questo è importante avere un ritmo cardiaco regolare. Una coerenza cardiaca in cui la distanza fra un battito e l’altro sia la stessa. Quali sono gli stati d’animo che ci aiutano a riprendersi e risollevarsi da uno stato di stress? Amore, stato di compassione, gratitudine ( ancora lei) e gioia. Se durante la nostra giornata non possiamo provare tutti questi stati d’animo perché distratti dalle circostanze, troviamo anche solo 5 minuti al giorno per meditare. Ci aiuta a calmare la mente, ma anche il cuore.

7.L’esercizio del cerchio magico

L’ultimo consiglio è relativo ad un esercizio che suggerisco di fare quando la mente è bloccata e ci sentiamo invadere da un senso di tristezza, ansia e impotenza. Ci fermiamo e pensiamo ad una sensazione in cui vorremmo sentirci bene, sereni, in uno stato di gioia. Scegliamo 3 stati d’animo che vorremmo provare in questa situazione : ad esempio serenità, gioa, divertimento. Immaginiamo di vederci all’interno di un cerchio . Facciamo risplendere il cerchio di un colore che rappresenta uno degli stati d’animo che vogliamo provare. Chiudiamo gli occhi e avanziamo di un passo all’interno del cerchio immaginando di unirci all’immagine di noi stessi che ci eravamo raffigurati prima. Vediamo ciò che vedremmo, sentiamo ciò che sentiremmo e proviamo ciò che proveremmo in questo stato. Aumentiamo la sensazione che stiamo provando e intensifichiamo il colore del cerchio. Usciamo dal quadrato e pensiamo al secondo stato d’animo che vorremmo provare e ripetiamo l’operazione. E poi lo ripetiamo con la terza sensazione. Alla fine immaginiamo di trovarci nella situazione di stress iniziale e rientriamo nel cerchio. Ci sentiremo meglio vivendo la nostra nuova esperienza con nuove sensazione e stati d’animo.

Fate questo esercizio tutte le volte che vi sentite scarichi e vedrete gli effetti positivi che, grazie al cerchio magico, riuscite a provare. E’ magico. Appunto.

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Nulla sarà più come prima

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E’ la frase che sta più circolando in questi giorni sospesi, così gravidi di ansia, paura e di disorientamento. Sì grande disorientamento perché tutto è accaduto così in fretta. Conducevamo la nostra vita in maniera spensierata dando tutto per scontato. Uscire al mattino per andare in ufficio, accompagnare i nostri figli a scuola, andare a fare la spesa, a fare sport, cinema, teatro, incontrare gli amici. La nostra vita fatta di routine, magari non tutte piacevoli. Ma non eravamo consapevoli di quello che avevamo. Della fortuna di poter scegliere liberamente tutto ciò che ci passava per la testa. Ci credevamo invincibili. Potevamo avere tutto a portata di mano, anzi di click.

Poi è un arrivato un giorno in cui un Decreto della Presidenza del Consiglio ha iniziato a limitare le nostre uscite. Ci è stato detto cosa potevamo fare e cosa no. Improvvisamente ci siamo trovati non più padroni della nostra vita. Solo divieti. Qualcuno che ci ha detto che non potevamo più uscire di casa, che i nostri figli non sarebbero più andati a  scuola o in università, non saremmo più usciti  per andare a lavorare, comprarci un libro, un paio di scarpe, bere un aperitivo con un amico.

Così all’improvviso ci siamo accorti che prima eravamo felici. Ma non sapevamo di esserlo.  E improvvisamente siamo diventati consapevoli. Consapevoli che avevamo tutto e che non sapevamo di averlo. Ora anche la più piccola attività, la più piccola azione ci sembra assuma un significato importantissimo. Quello che questa situazione di emergenza e distanza sociale ci ha fatto riscoprire il valore delle piccole cose. Il valore dei piccoli gesti. Sono tanti gli insegnamenti che il Covid 19 ci sta dando. Anche se i video che stanno girando sui social dove al Coronavirus viene dato addirittura un pensiero, un messaggio da trasmettere all’umanità sono un po’ forzati, è importante fermarsi a riflettere su ciò che eravamo, su ciò che avevamo e su ciò che sarà la nostra vita una volta che da questa brutta emergenza usciremo.

Nulla sarà più come prima perché cambieranno le nostre priorità.

Fermiamoci e proviamo a riflettere.

Le nostre relazioni cambiano

La convivenza forzata di questi giorni non può non cambiare i rapporti e le relazioni. Ci sono genitori che non hanno mai trascorso  tanto tempo con i loro figli. L’obbligo di restare a casa fa riscoprire un nuovo modo di convivenza. Sicuramente questo avrà un effetto sul dopo, sulle scelte lavorative di chi è genitore, specie di figli più piccoli. Sono queste probabilmente le persone per le quali lo smart working da necessità contingente diventerà una scelta futura. Ma per la convivenza forzata potrà anche modificare le relazioni fra i coniugi, tra partner. Decisioni mai prese prima, potranno diventare scelte definitive per il dopo. Se qualcosa dobbiamo ringraziare al Covid 19, ci sarà la consapevolezza delle scelte sincere. Non possiamo continuare a portare avanti relazioni non sane, non appaganti. La vita in questo momento ci mette di fronte a scelte dure, ma sincere e oneste. L’onestà diventerà un imperativo a cui tutti siamo chiamati a dare una risposta. Relazioni più sincere e in molti casi rafforzate. Anche qui nulla sarà come prima.

Focalizzarsi sull’essenziale

Se abbiamo potuto rinunciare ad una parte consistente della nostra libertà, abbiamo saputo fare a meno  anche di  tutto ciò che di superfluo c’è stato fino ad oggi nella nostra vita. Siamo stati bruscamente messi di fronte alla distinzione di ciò che è realmente importante e ciò che è invece futile. Ne faranno le spese certamente molti consumi. Anche nelle aziende nulla sarà più come prima. Molte aziende saranno chiamate a riconvertirsi. Il superfluo sarà abbandonato a vantaggio di ciò che ha un valore più profondo: la cultura, la lettura, l’aggiornamento e gli approfondimenti. Essere pronti a reagire velocemente alle situazioni  e a ricostruirsi un nuovo stile di vita improntato sull’essere e non sull’avere, per citare Fromm.

E’ più importante dare

In questi giorni si sono susseguiti esempi di grande solidarietà, mutuo soccorso fra le persone. Abbiamo riscoperto di essere una comunità. Ci hanno aiutato a trovare forza e speranza i social in cui si sono moltiplicati gruppi di condivisione, flashmob sui balconi, ma tante tante azioni intraprese dai numerosi volontari che rendono bello e generoso il nostro Paese. Abbiamo capito che restare a casa non è importante per la nostra incolumità, ma anche per quella degli altri.  Abbiamo visto medici, infermieri, operatori sanitari che hanno sacrificato la loro vita per poter aiutare i pazienti, che si sono spesi con una forza e un coraggio formidabili. Abbiamo riscoperto relazioni con i vicini, con persone  che non vedevamo più da tempo. Fare del bene fa bene. Lo dicono anche le ricerche secondo cui spostare il focus da noi stessi sugli altri, fa rilasciare a livello cerebrale, endorfine che ci fanno stare meglio. A livello neurobiologico, questa ricerca dimostra che quando aiuti gli altri, stai anche aiutando te stesso

 Il modo più rapido per uscire dalla paura è di uscire da se stessi e aiutare qualcun altro nel bisogno.”  dice Tony Robbins . Se prima di questa emergenza, il mondo è stato guidato da un comportamento volto all’individualismo, abbiamo la speranza che in futuro le nostre azioni saranno improntate ad una maggior condivisione, ad un maggiore altruismo ed a un sapere agire in termini di comunità.

L’elogio della lentezza e della pazienza

Tutto subito, a portata di click. Insofferenti anche se solo il nostro computer non si connetteva subito alla pagina che avevamo digitato nel motore di ricerca. Bulimici di cibo, di divertimento, di consumi. Ora le lunghe code fuori dai supermercati, le giornate trascorse in casa ci hanno messo nella condizione di dover aspettare.  Riempire le giornate può diventare un problema per chi aveva tutto programmato, schedulato. Riprendersi il tempo, il lusso di annoiarsi può portare invece alla scoperta di cose impensabili. Ma anche stimolare creatività e fantasia. Stare nel momento si dice nella Mindfulness. Meditare, pensare, riflettere, “qui e ora”. Coltivare l’arte della pazienza sarà sicuramente un lascito, che ci aiuterà ad affrontare il dopo con spirito più introspettivo e sereno.

Essere grati

Mai come adesso abbiamo potuto apprezzare le vere gioie della vita, consapevoli che non possiamo dare nulla di scontato. Avere una buona salute, una bella famiglia, degli affetti profondi. Rimanere a casa con tutti i nostri agi, le nostre comodità quando altri devono combattere in prima linea contro una malattia, in solitudine. Ringraziamo chi siamo e quello che abbiamo. Prendiamo coscienza che la vita ci ha regalato dei doni immensi e per questo dobbiamo essere grati. Pratichiamo tutti i giorni sentimenti gratitudine. Cambiamo il nostro atteggiamento di insoddisfazione, le nostre lamentele sciocche per cose prive di importanza. Essere persone grate anche dopo che tutto sarà passato. Non dimentichiamoci di quanto siamo stati fortunati e di quanto abbiamo potuto avere nella comodità delle nostre case, circondati da tanto affetto. E siamo grati a tutti coloro che hanno permesso che noi potessimo vivere in maniera sicura e protetta.

Nulla sarà più come prima. Sono davvero tante le cose che non saranno più come prima. Avremo modo di rifletterci durante il nostro workshop di Art Coaching, per la prima volta online, che organizzeremo il 26 Marzo dalle 17.00 alle 19.00. Avremo modo di prendere consapevolezza degli insegnamenti che questa situazione eccezionale ci ha dato. Prendere consapevolezza di tutto ciò che davamo per scontato, ma che ora non è e non sarà più così.

Perché tutto non sarà come prima.

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