Uno dei temi più affrontati durante le sessioni di Coaching è la difficoltà a dire di no. Il desiderio di compiacere gli altri, il timore di offendere, la paura di non essere amati o di deludere. Sono tante le motivazioni che sottendono a questa difficoltà di pronunciare una piccola parola di solo 2 lettere: no.
E’ capitato a tutti, c’è chi riesce in qualche modo a superare questa difficoltà, chi invece si cronicizza in questo atteggiamento che può creare davvero molto disagio e a volte anche sofferenza. Ma la buona notizia è che si può imparare a dire di no. In che modo? Basta volerlo e impegnarsi ad adottare degli atteggiamenti che possano superare questo impasse. Lo sappiamo, c’è una soluzione per tutto.
1. Ascoltiamoci
Spesso per non andare incontro ad emozioni negative e sofferenze, tendiamo a dire di sì, anche quando una parte di noi non è d’accordo. Quante volte per il cosiddetto quieto vivere, spesso anche inconsapevolmente, cediamo il nostro spazio, il nostro tempo è non diciamo di no? La prima cosa da fare in questi casi è ascoltarci. Se una parte di noi non è d’accordo, ascoltiamola. E’ importante anche domandarci come ci sentiamo fisicamente rispetto alla situazione. La domanda fondamentale da chiedersi è :” Che cosa è importante per noi?” E’ essenziale essere coerenti con i propri principi e e i propri valori e quando non si è d’accordo con il sì. Quando non diciamo no, è come se concedessimo agli altri una parte della nostra libertà. Se l’atteggiamento è costante, gli altri non solo si prendono la nostra libertà, il nostro tempo, ma per loro diventa addirittura normale chiedere qualsiasi cosa, se lo aspettano e al primo no si possono creare fratture proprio perché sono abituate a ricevere solo sì. Non è infatti sostenibile mantenere nel tempo atteggiamenti che prevaricano la nostra reale volontà. Accade così il contrario di quanto avevamo voluto all’inizio con il nostro atteggiamento sempre accomodante e disponibile. Perché può accadere che il no arrivi in un momento in cui l’altro non se lo aspetti o peggio quando noi siamo stanchi e arrabbiati e il no può essere pronunciato in maniera aggressiva. L’integrità , la trasparenza paga sempre. Ascoltiamoci dunque e siamo coerenti con noi stessi.
2. Dialoghiamo sempre
Si può trovare una buona negoziazione, un buon punto d’accordo per spiegare le nostre motivazioni del no. Essere chiari, sinceri. Ovviamente i chiarimenti richiedono tempo e la via più facile è dire di sì per evitare discussioni, dissapori. Giusto, ma poi? Nel tempo, lo abbiamo già visto, i malumori, i malesseri crescono se non ci siamo ascoltati e abbiamo acconsentito a situazioni o eventi che non erano in linea con le nostre vere inclinazioni. Le persone non sono sotto il nostro controllo, possiamo influenzarle, ma non sappiamo come la situazione si evolverà. Una buona comunicazione è anche una dimostrazione di rispetto nei confronti dell’altra persona, ma soprattutto nei confronti di noi stessi e produrrà i migliori risultati. Saper dialogare e comunicare bene paga sempre.
3. Essere chiari
Un concetto che non dobbiamo mai dimenticare è che non si dice no alla persona, ma alla sua richiesta. E’ un discrimine fondamentale e forse il cuore vero del problema. Dicendo di no abbiamo paura di ferire l’altro, abbiamo paura che non si senta accettato. Essere accettati e amati è quello a cui tutti aspiriamo. Dicendo di si pensiamo di fare un regalo. Ma non è così. Non si parla anche di no che fanno crescere ? La letteratura pedagogica è piena di titoli che sottolineano l’importanza dei no ai bambini, agli adolescenti. Proviamo a ricordare a qualche bel no pronunciato dai nostri genitori: non è stato fondamentale nella nostra crescita e nel diventare adulti responsabili? Allora pronunciamolo il no quando sentiamo che il sì non aiuterebbe noi, ma neanche la persona che ci è di fronte. Più c’è chiarezza nei valori, più è facile dire di no. Ricordiamoci però che, il più delle volte, il no più importante dobbiamo dirlo a noi stessi, prima che agli altri…
Importante il tema, complesso ragionarci e anche commentare. Condivido quanto scritto e mi soffermo sull’ idea abbastanza ovvia che dire di sì o di no abbia come prerequisito che uno sappia bene quello che vuole. Se questo è scontato bisogna anche pensare però che i voti si rinnovano ogni giorno. Per questo credo che principalmente il primo no dobbiamo dirlo alla rigidità, alla routine che ci stabilizza in un equilibrio negativo, al conformismo e all’idea di avere opinioni che non mutano mai.
Hai ragione cara Nadia, essere aperti, flessibili è la condizione per poter sempre accogliere le persone e le circostanze
Sei riuscita a rendere chiari concetti complessi e difficili da esprimere!
Grazie Marilù!🫶🏽
Grazie cara Rosa, è un tema su cui lavoro molto, un abbraccio