La ripartenza : 5 consigli per gestirla al meglio

se ti è piaciuto il mio articolo condividilo su

Il conto alla rovescia per la ripartenza è cominciato. Mancano solo 2 giorni alla riapertura e alla fine, almeno in parte, del lockdown. Come ci sentiamo di fronte a questa data? Che sentimenti proviamo? Per molti sarà una vera liberazione. Soprattutto per coloro per i quali l’assenza di attività di fisica è stata vissuta come una grande privazione. Anche per coloro che non hanno visto i loro “congiunti”, il sostantivo della settimana. Ci saranno coppie che si ritroveranno dopo quasi due mesi di isolamento sociale. E per loro sarà bellissimo. Ma esiste anche una fascia della popolazione un po’ smarrita di fronte a questa apertura. Per loro la ripartenza può essere fonte anche di ansia. Sono le persone per le quali uscire dallo spazio protetto della propria abitazione, un vero e proprio rifugio in questi giorni, può dar luogo a qualche preoccupazione

Vivere protetti

C’è un termine inglese che descrive benissimo il sentimento di sentirsi protetti, coccolati, come all’interno di un bozzolo. Il termine è cocooning e letteralmente significa : ” Trasformare la propria abitazione in un ambiente, confortevole, protettivo, concentrandovi la maggior parte delle attività del tempo libero”. Vivevamo in una condizione di cocooning, e non lo sapevamo. Sapevamo però che eravamo e siamo ancora protetti. Tutto accadeva al di fuori delle nostre mura. I telegiornali ci raccontavano che fuori c’era una guerra con persone che soffrivano, con eroi che li curavano. Ma tutto era al di fuori di noi. Eravamo anche convinti che dopo la fase 1, entrati nella fase 2 , tutto sarebbe finito, il virus sarebbe magicamente scomparso.

La nostra zona di comfort

Perché vivere nella nostra comfort zone significava essere protetti e quasi invincibili. Per questo la ripartenza sarà una fase delicatissima. Ci catapulta improvvisamente in un nuovo mondo. Eravamo entrati in un mondo, quelle delle nostre abitazioni prima del lockdown, l’isolamento sociale e ora ne usciamo per entrare in una altro ancora sconosciuto. Per questo la ripartenza può essere una fase molto delicata. Alla stregua dell’inizio dell’emergenza. Esaminiamo quindi una serie di consigli che possono esserci utili per affrontarla nel migliore dei modi.

1. Riparti con cautela

Dopo una resistenza iniziale perché privati della nostra libertà, ci siamo abituati al nuovo ritmo. Un ritmo più lento. Si è parlato di tempo sospeso, un tempo quasi rarefatto. Per questo il passaggio nella fase 2 deve essere fatto con la stessa andatura. Manteniamo lo stesso ritmo che abbiamo acquisito. Non mettiamoci a correre in maniera scomposta, senza la giusta andatura. Rispettiamo i nostri nuovi tempi, quelli che abbiamo acquisito durante la nostra pausa forzata. Del resto abbiamo acquisiti un ritmo più coerente con il nostro tempo interiore. Manteniamo la stessa frequenza. Prova a domandarti: qual è la mia frequenza oggi? Memorizzala e quando ti troverai nella nuova fase, tienila sempre a mente. Tutte le mattine prima di iniziare la giornata sintonizzati sulla frequenza. La sera prima di andare a dormire: ” Ho mantenuto la stessa frequenza?” Se la risposta è sì, vuol dire che sei riuscito a rispettarti e rispettare i tuoi nuovi tempi. Ottimo!

2. Mantieni un’abitudine che hai acquisito

Il maggior tempo a disposizione nella fase di lockdown ci ha permesso di introdurre nuove abitudini nella nostra vita. Abbiamo introdotto magari un hobby, un’attività. Bene, cerca di mantenerla. Se ti ha fatto bene in questa fase di isolamento ti farà bene anche quando ti riapproprierai della tua vita. Io, ad esempio, ho inserito nella mia routine le lezioni di yoga al mattino, appena sveglia. Bene, è un’abitudine a cui non voglio più rinunciare. Basta puntare la sveglia mezz’ora prima del solito e i benefici di una buona pratica di yoga si faranno sentire per tutta la giornata. Un buon equilibrio tra mente e corpo, risultato straordinario.

3. Coltiva la pazienza

Avremo bisogno di molta pazienza nei giorni che ci attendono alla ripartenza. Le regole del distanziamento sociale sui mezzi pubblici, nei negozi ci imporranno lunghe code. Sappiamo che noi italiani siamo poco avvezzi a stare in attesa a lungo negli incolonnamenti. Ma questa sarà la nuova realtà che ci attende. Un buon libro, cartaceo o digitale, potrà farci compagnia nelle lunghe attese. Avere impegnata la mente ci aiuta a non concentrarci sul tempo di attesa. Pensare, immaginare, fantasticare ci aiuta a distrarsi. Un altro utile consiglio? Un taccuino su cui annotare idee, pensieri, intuizioni . La creatività può essere un valido alleato.

4. Pratica l’accettazione

Essere osservatori dei propri pensieri senza giudicarli è un’ottima pratica di Mindfulness. Invece di combattere i pensieri negativi, si possono accettare e magicamente il sentimento che li ha generati scompare. Uno studio sul dolore ha messo in luce il fatto che la sua accettazione riduce effettivamente il dolore. L’accettazione è l’opposto della resistenza. Tutte le nostre emozioni negative e lo stress sono causate proprio dalla resistenza. La rabbia, ad esempio, è dovuta al fatto che qualcosa o qualcuno non è nel modo in cui non crediamo che debba essere. La delusione, invece, nasce quando resistiamo al fatto che che qualcuno o qualcosa non ha soddisfatto le nostre aspettative. Siamo stressati infine, quando crediamo che dovremmo essere in grado di controllare qualcosa o qualcuno in una situazione La soluzione a tutte queste situazioni è lasciar andare le cose che riteniamo negative o sbagliate, accettando la realtà per come è. L’accettazione è il punto di partenza per affrontare qualsiasi esperienza negativa. Se sei interessato ad approfondire questo tema, ho messo a punto un percorso di Coaching dal titolo “21 giorni di Mindfulness” per lavorare sulla consapevolezza.

5. Assumi le tue responsabilità

Ci siamo abituati ad avere atteggiamenti responsabili in questi giorni. Il rispetto delle regole è stato fondamentale per proteggersi e proteggere gli altri. La consapevolezza che le nostre azioni sono fondamentali per il bene nostro e degli altri ha portato con se l’assunzione della nostra responsabilità. Un cambio di paradigma non da poco in un mondo in cui il gioco più è diffuso è quello di accusare gli altri di tutto ciò che accade. Assumere la consapevolezza che siamo noi con i nostri comportamenti e azioni a poter incidere sulla nostra vita è una scoperta davvero molto importante, oltre che potente. Io sono il mio centro. La ripartenza parte da qui.

se ti è piaciuto il mio articolo condividilo su

8 commenti su “La ripartenza : 5 consigli per gestirla al meglio”

  1. Cara Marilù per quanto mi riguarda, ripartirò con il sorriso e tanta voglia di fare. Questi giorni di lockdown sono stati interminabili, alcuni piacevoli altri molto difficili.
    Ci sono stati momenti di lettura, di cucina, di condivisione di idee sui vari gruppi formatisi durante questa emergenza, di film in tv guardati tutto insieme in famiglia, di tante ore passate in Smart working e tempo passato al telefono.
    La pazienza è stata una grande alleata, un dono che già avevo e ho continuato a coltivare durante questo tempo di cocooning.
    Mi è mancata però la vita fuori dalle mura domestiche.
    Sicuramente riprenderò la mia abitudine di camminare ogni giorno 5 km durante la pausa pranzo perché mi aiuta ad alleggerire la mente e scaricare le tensioni.
    E poi chissà? Affronterò le insicurezze con coraggio e continuerò a vivere con gratitudine.
    Un abbraccio

    Rispondi
    • Grazie cara Angela per aver condiviso i tuoi pensieri e i tuoi propositi. Vivere con gratitudine poi aiuta a vedere le situazioni della vita in maniera positiva. Ti abbraccio e …buona ripartenza!

      Rispondi
  2. Grazie Maria Luisa per le tue riflessioni e i preziosi consigli ! Se ognuno di noi ne facesse tesoro, potremmo veramente ripartire creando un mondo migliore 💫🌍💫

    Rispondi
  3. Gentile ma maria Luisa…..in modo sintetico e mirato hai messo in luce emozioni sentimenti pensieri di questo momento …..grazie!!

    Rispondi
  4. Cara Maria Luisa, veramente un bell’articolo con utilissimi consigli su come tornare al “new normal”. Perché e’ vero che a mano a mano che le restrizioni vengono allentate dovremo riabituarci a uscire al di fuori della nostra comfort zone in un mondo che almeno per un bel po’ sarà’ diverso da quello che conoscevamo, e siamo sempre un po’ spaventati dai cambiamenti.
    Io personalmente mi ritengo fortunata perché vivendo in Irlanda ho dovuto affrontare un lockdown molto più’ leggero rispetto a quello che avete e che state ancora vivendo in Italia; avevamo un raggio di 2km che nelle rare giornate di sole ti permette comunque di muoverti, sgranchirti e riconnettere con il mondo esterno; ora arriveremo a 5km – praticamente tutta l’estensione del centro di Dublino.
    In compenso pero’ ho l’ansia di non poter tornare in Italia e rivedere la mia famiglia, almeno non finche’ gli aeroporti e le linee aeree riprenderanno a volare. L’incertezza legata a questa situazione si fa decisamente sentire sullo stato d’animo, ma sono certa che seguendo i tuoi 5 consigli sarà molto più facile affrontarla.

    Rispondi
    • Cara Alessia, sono contenta che tu, dall’Irlanda, abbia avuto un minor impatto sulla tua vita a causa Covid 19. Ti ringrazio anche per la tua fiducia nell’efficacia dei consigli del mio articolo. Ti auguro di tornare presto in Italia per riabbracciare la tua famiglia. Un caro saluto

      Rispondi

Lascia un commento