Ego non serenum sum

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Un fantasma si aggira dentro di noi: è l’Ego. E’ un nemico subdolo che con le sue trappole e illusioni, ci obnubila, limita la nostra capacità di evolvere. E’ una gabbia nella quale noi stessi ci chiudiamo e ci preclude la possibilità di vivere in maniera serena con noi stessi e con gli altri. Attraverso la comprensione delle dinamiche dell’ego e il superamento delle sue trappole, possiamo sbloccare nuove prospettive e opportunità di crescita.

Ego quindi non sono sereno

Tra gli Autori moderni che più trattano il tema dell’Ego c’è indubbiamente Eckart Tolle, che nel suo libro “Il Potere di Adesso” , tratta il tema del “qui e ora”, ” hic et nunc” , del vivere il presente senza più restare ancorati al passato o proiettati verso le preoccupazioni sul futuro. Secondo l’autore, per intraprendere il viaggio di consapevolezza abbiamo bisogno di lasciare da parte la nostra mente ed il falso sé che questa ha creato: l’ego. Il nostro nemico – l’ego appunto- è il controllore che vive dentro di noi, ci dice che cosa è giusto e che cosa non lo è, cosa dobbiamo accettare e cosa rifiutare. Per farlo si crea un’immagine di cosa siamo e di cosa sia giusto per noi e tutto è orientato a far sì che la nostra vita sia aderente a questa immagine che ci siamo creati. Non siamo autentici, ma siamo l’immagine della nostra mente. Con la conseguenza di non essere mai soddisfatti, in perenne ricerca di un’immagine, di un ideale che non corrisponde al nostro essere più profondo.

Il trionfo dell’Io, non del noi

L’ego ci separa dagli altri, pone una barriera fra noi e il resto. Ci mette al centro del mondo, del nostro universo senza preoccuparci di chi ci sta intorno. Io sono io, tutto il resto…non conta. L’ego è dunque separazione, non unione, erige delle barriere, dei muri. L’ego è più interessato al fare, non all’essere. E’ un approccio assolutamente non inclusivo. Ma dà felicità continuare a soddisfare il bisogno del nostro ego di essere costantemente alimentato, nutrito? E’ come l’orco delle fiabe sempre famelico, che più ha e più vorrebbe. Una vera e propria schiavitù. Il contrario di una mente libera, aperta verso il mondo e le nuove esperienze.

L’emozione della rabbia

L’ego esasperato porta ad un’emozione molto forte e ben definita: quella della rabbia, perché il più delle volte riteniamo che un nostro valore o un nostro principio sia disatteso. E’ normale provare un senso di arroccamento se ci sono io da un lato e dall’altro il resto del mondo. Il guardarsi l’ombelico, focalizzarsi solo sui propri bisogni senza curarsi di quelli degli altri non può che portarci ad allontanare gli altri da noi. E questo prova delusione, rancore, rabbia, appunto. Un cerchio vizioso…

Il superamento dell’ego

Cercare di superare l’ego ci porta ad essere più liberi, più in armonia con noi stessi e gli altri, più autentici. Ovviamente il punto di partenza è la consapevolezza. Prendere coscienza del fatto che viviamo in uno stato di schiavitù in cui il carceriere è il nostro Ego è fondamentale. Coltivare l’intelligenza emotiva riconoscendo le nostre emozioni – la rabbia- è un altro aspetto fondamentale. Riconoscere quando sta per palesarsi per poi correre subito ai ripari sapendola gestire. Coltivare l’empatia mettendosi nei panni degli altri e cercare di capire i loro bisogni e le loro prospettive. Praticare, anche per pochi minuti al giorno, la meditazione ci consente di avvicinarci al nostro io più profondo, rilascia le tensioni che portano a proteggere il nostro ego. E’ un cammino verso una maggiore conoscenza di chi siamo e di cosa desideriamo realmente. E non dimentichiamo di praticare la gratitudine, focalizzandoci su ciò che abbiamo, sulle presenze e non assenze. Piccoli ma fondamentali passi, verso un grande risultato…il superamento dell’ego. E sintonizzarsi con Neil Amstrong…è un attimo!

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