Riparti da stesso, percorso di Life Coaching

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Il periodo che abbiamo e stiamo attraversando è pieno di incognite, incertezze. L’emergenza legata al Covid19 ha rivoluzionato la nostra esistenza in ogni ambito: personale, relazionale e professionale. Lo smarrimento è comune a molti. Per questo ho pensato che potesse essere utile studiare un percorso di Life Coaching che possa aiutare a mettere ordine, dare fiducia e ridare motivazione. Il percorso si intitola “Riparti da te te stesso” perché qualsiasi cambiamento non può che provenire da noi stessi.

Focus su di noi

Anche se siamo stati sostenuti da un atteggiamento positivo, costruttivo non possiamo negare che questa esperienza ci ha molto toccato. Trovarsi ad affrontare un nuovo stile di vita che ha rivoluzionato le nostre giornate non è stato facile. A partire dal distanziamento sociale, dal dover essere confinati in uno spazio chiuso, senza poter uscire, far visita ai nostri cari, prendere una boccata d’aria e anche solo passeggiare. La nostra vita scandita da orari e ritmi frenetici, improvvisamente diventata casalinga e da dividere quotidianamente, per chi vive in famiglia, con gli altri. Dividere ogni momento della nostra giornata negli spazi con altre persone che, se pur famigliari, hanno necessità di vita diversa. Chi ha potuto, ha diviso gli spazi cercando di dare a ciascuno una propria oasi, un proprio angolo da tenere tutto per sé.

Avere i propri spazi

E’ importante poter contare su uno spazio fisico che rappresenta la nostra privacy. Condividere 24 ore su 24 può, alla lunga, far nascere momenti di tensione. Avere i propri spazi materiali e immateriali è fondamentale. Pur essendo esseri sociali, abbiamo bisogno di poter contare su momenti tutti nostri. Una necessità molto sentita e spesso negata soprattutto alle donne e madri di famiglia, chiamate a rivestire il doppio ruolo di madri e lavoratrici. Riacquistare i propri spazi fisici e non solo, riappropriarci di noi, diventa importante. Una risposta che un buon percorso di Life Coaching è in grado di offrire.

Smart working o super working?

Una ricerca #iolavorodacasa di Valore D su un panel di 1300 lavoratori in smart working ha evidenziato come 1 donna su 3 abbia lavorato più di prima e come abbia avuto difficoltà a mantenere un equilibrio tra vita domestica e lavoro. Ma se la situazione legata all’emergenza ha penalizzato molte le donne, la situazione non cambierà nelle futuro prossimo. La crisi socio-economica che purtroppo scaturirà dopo la crisi sanitaria penalizzerà ancora una volta la popolazione femminile. Le cause che metteranno in seria difficoltà le donne saranno anche organizzative, per il fatto dell’incertezza sulle nuove aperture scolastiche, degli asili nidi, tutti servizi sociali che, se un tempo molto carenti, non miglioreranno certamente in futuro. Si stanno costituendo movimenti di opinione volti a sensibilizzare su queste tematiche. Il non aver inserito esponenti femminili nelle diverse task force chiamate a disegnare la ripresa e la ripartenza economica del nostro paese non lascia presagire nulla di buono. Costruire un futuro pensato solo da uomini non è confortante. Anzi.

Uno spirito costruttivo

Fino a qui i problemi. Ma ci sono anche le buone notizie. Abbiamo dato grande prova di coraggio e di grande resilienza. Per questo possiamo dire di avere un buon punto di partenza. Noi. Ripartiamo da noi, quindi. Prima di ripartire, facciamo uno screening di come siamo e da dove partiamo.

Qui potete scaricare un file con una serie di domande alle quali potete rispondere per capire il punto in cui siete. Sono un esempio delle domande all’interno del percorso di Life Coaching che ho predisposto.

Un nuovo approccio al lavoro

Una volta analizzato il punto da cui partiamo, possiamo pensare a dove vogliamo andare. Capire quali sono le nostre risorse e le competenze che ci aiutano ad affrontare il nuovo che verrà. Perché molto cambierà. In neanche 3 mesi si è innescata una rivoluzione che solitamente richiede anni. Mi riferisco alla digitalizzazione. Il Covid 19 ha accelerato un processo di cui si parlava da anni, ma che stentava a decollare. Il miracolo invece è avvenuto. Delivery, app, smart working sono vocaboli entrate nel linguaggio comune di tutti, a tutte le età. Non avremmo potuto vivere senza la tecnologia che ci ha davvero supportato. Anche nella fase 3 e in quella a venire per molte aziende lo smart working diventerà una realtà consolidata.

Le soft skills

Il lavoro “agile” comporterà necessariamente l’acquisizione di nuove soft skills. Lo dicono le più importanti Aziende di Recruiting. Significa lavorare per obiettivi e basarsi sull’autonomia e responsabilizzazione del lavoratore. Anche questa una rivoluzione non da poco. Nel percorso di Life Coaching ” Riparti da te stesso” si farà leva su questo nuovo approccio e nuovo paradigma. Si imparerà ad attingere, ancora una volta, ai nostri talenti e risorse che ci aiuteranno ad affrontare con slancio, motivazione e tanta autostima il nuovo che ci attende. Perché come dice Jim Rohn : ” Non stabilire degli obiettivi molto bassi. Se non hai bisogno di molto, non diventerai molto”

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La rinascita : come affrontarla

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Stiamo iniziando a vedere la luce in fondo al tunnel. La rinascita è alle porte. Tutti siamo ormai concentrati sulla fase 2, ancora piena di incertezze, ma abbiamo una data che ci dà speranza . 4 Maggio, il fatidico D-day. Abbiamo smesso di pensare ai contagi, ai numeri di infetti che ci venivano sciorinati ogni giorno nelle conferenze stampa, nei telegiornali. La nostra mente è protesa verso il futuro. Verso ciò che ci attenderà. “Un evento può essere pensato solo a partire dal futuro che genera ” ha detto il filosofo Rocco Ronchi.

Che cosa ho imparato?

Pensare al futuro ci fa bene: è un atteggiamento sicuramente positivo per la nostra mente. Sposta il focus su qualcosa che non esiste ancora, ma che può generare un senso di sollievo, serenità e addirittura gioia. E’ il sabato del villaggio di leopardiana memoria. Ci prepariamo per vivere uno giorno di festa.

Ma prima di pensare al futuro, alla nostra rinascita, analizziamo il nostro stato attuale, il bagaglio di conoscenze e consapevolezze che ci portiamo addosso dopo questa emergenza, questa vita e tempo sospesi. Perché se il futuro è ancora pieno di incognite, una certezza ce l’abbiamo: tutto deve partire da noi. Noi che siamo sicuramente cambiati durante questo famigerato lockdown. Non può non essere così.

La prima domanda da porsi è ” Che cosa ho imparato”? Sì, perché qualcosa l’abbiamo sicuramente imparata. Abbiamo appreso a stare più tempo con noi stessi. Qualcuno ha imparato a vivere in solitudine e a scoprire di avere un compagno o una compagna al suo fianco: se stesso, se stessa. Altri hanno scoperto di avere una famiglia, dei figli che hanno iniziato a conoscere meglio e con cui condividere più tempo e attività insieme. Abbiamo imparato a vivere i silenzi. Ad avere un dialogo interiore. Quanta paura ci hanno sempre fatto i silenzi? O l’inattività? Prima che fossimo costretti a vivere in reclusione come erano le nostre giornate? Sempre piene di impegni, sempre di corsa, di fretta. Poco tempo da dedicare a noi stessi e ai nostri cari. Una corsa continua per arrivare alla sera insoddisfatti perché non avevamo fatto ciò che ci fa stare veramente bene.

La riscoperta della lentezza

Ora, le giornate, per certi aspetti sempre uguali, ci hanno fatto apprezzare la lentezza, il non tempo. Non dover rispettare le scadenze, ma seguire il flusso delle giornate con i nostri tempi. Sì i nostri tempi. Abbiamo imparato a rispettare il nostro orologio interiore. Un orologio che non si sposa con il ritmo frenetico a cui eravamo abituati. Saremo capaci di rimanere su questa lunghezza d’onda? Non sarà facile. Ma se consapevoli, potremo applicare questa nostra nuova andatura più consona alla nostra essenza.

Dall’Io al noi per una rinascita consapevole

Un’altra lezione che abbiamo imparato da questa pandemia è stato spostare il focus dall’io al noi. Questa emergenza ci ha fatto capire che siamo tutti intimamente connessi. Che il nostro bene è intimamente legato a quello degli altri. Non possiamo più ragionare in termini egotici. Dobbiamo vederci all’interno di un sistema. Siamo una parte di un mondo planetario. Nessuno può salvarsi da solo. Lo ha ripetuto anche papa Francesco. La rinascita deve necessariamente partire dalla consapevolezza che siamo una comunità di essere umani, non un insieme di individui. E’ il cambio di un paradigma. Il bene collettivo diventa prioritario rispetto al bene individuale. Una rivoluzione culturale. La nostra rinascita non può prescindere dall’assunzione di questo concetto.

Il valore comune

Jonas Salk, medico, virologo e primo scopritore del vaccino antipolio diceva che nella condizioni molto stressanti sopravvive il saggio, colui che sa attribuire agli avvenimenti il significato più adeguato, prendendo le decisioni giuste per sé, in coerenza con lo scopo della propria esistenza, ma anche agli altri, creando un valore comune. Anche se non più in vita, secondo il figlio Jonathan, il medico statunitense avrebbe visto questa crisi come un’opportunità per passare dall’individualismo all’interdipendenza.

Non c’è rinascita se non facciamo tesoro di quanto abbiamo appreso. Ma la rinascita passa anche attraverso la consapevolezza di lasciar andare quegli atteggiamenti mentali, quelle abitudini , quei boicottaggi interiori che non ci fanno vivere in sintonia con il nostro sé . Il nostro io interiore è la sorgente della nostra serenità . Mettersi in ascolto di ciò che è fonte di benessere per noi è importante per poter vivere in sintonia con lo scopo della nostra vita. Il periodo di forzato isolamento ce lo ha fatto capire. In questo modo possiamo affrontare la rinascita personale. In maniera libera interiormente e consapevole.

La visione del futuro

Per questo è importante, prima di entrare nella fase 2, la fase della rinascita, porsi queste domande: “Come voglio che sia la mia vita” ? ” Cosa posso creare di nuovo”‘ ? Se saremo in grado di rispondere a questi interrogativi, potremo affrontare il nuovo che verrà con uno spirito rinnovato. Con una nuova visione . Allora sì, che potremo parlare di concetto di rinascita. Saremo uomini e donne nuovi. Consapevoli. Rinati.

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