Investire nella creazione di legami veri ed emotivi fra le persone: sono quelli che durano nel tempo e rendono un gruppo, un team veramente forte. Ho sempre creduto nella forza delle relazioni. Ho sempre pensato che da soli non si possono raggiungere risultati ragguardevoli. Occorre sì avere idee chiare, una visione, ma una buona squadra di collaboratori è fondamentale per poter essere vincenti . Avere una gruppo coeso, forte e motivato è la benzina per poter far funzionare il motore che può portare a correre molto lontano.
Spirito di squadra
Mi è capitato recentemente di riflettere sull’importanza di fare squadra. In una mia recente esperienza professionale mi sono trovata a gestire un gruppo creato per raggiungere la realizzazione di un obiettivo. Il risultato è stato molto soddisfacente. Mi sono stati fatti i complimenti per aver raggiunto il risultato, ma non ho avuto esitazione a condividere con il resto del gruppo la gratificazione. Perché ero consapevole che il buon risultato è stato possibile solo grazie ad un lavoro di squadra, di un team coeso. Quali sono stati i fattori che hanno reso possibili questo risultato? Ne ho ravvisati essenzialmente 3.
1. Chiarezza degli obiettivi
Sembra un’ovvietà, ma se all’interno di un team ciascuno ha un obiettivo chiaro, ben definito siamo già a metà dell’opera. Affidare a ciascun elemento del gruppo un compito preciso, misurabile investe , da un lato, la persona della responsabilità e al contempo la consapevolezza di aver chiara la propria missione. Lapalissiano. Ma non sempre è così. Vi è mai capitato di lavorare in un gruppo in cui regna confusione tra i ruoli? Non avere chiaro quello che è il compito affidato, genera frustrazione. E la frustrazione si trasforma in negatività. Un team all’interno del quale anche una sola persona è demotivata, può creare tensione e generare un clima di scontentezza e di rabbia. Al contrario quando tutti i componenti del gruppo sono sereni, concentrati sul loro obiettivo, si percepisce un’armonia e un’atmosfera molto positiva.
2. Saper comunicare bene
Un altro aspetto fondamentale (che costituisce, a parer mio, quasi il 50% dei buoni risultati raggiunti) è rappresentato dalla buona comunicazione che circola fra i componenti del gruppo. Sono sempre stata contraria all’approccio di molti manager ( non posso definirli leader perché non lo sono) del “Divide et impera”. Creare competizione fra i componenti del team per dare quella grinta che aiuta a raggiungere i risultati. Niente di più sbagliato. Non far circolare le comunicazione, non mettere le persone nella condizione di essere alleate fra di loro, crea quella condizione per la quale le persone sentono di doversi difendere, guardarsi le spalle Quanta energia dispersa nel parare i colpi, invece di impiegarla per il raggiungimento dell’obiettivo comune.
3. Lavorare sui punti di forza di ciascuno
Un altro importante punto fermo da tenere in considerazione è che non siamo tutti uguali. Ogni persona ha una sua caratteristica, un suo differente approccio. Un differente punto di forza. E qui entra in gioco l’ascolto. In generale le persone lavorano meglio magnetizzando le proprie virtù piuttosto che concentrandosi sulle proprie mancanze. Come spiega Swami Kriyananda ne “L’arte di guidare gli altri” concentrarsi sulle proprie mancanze, tende a far sì che l’energia venga assorbita da pensieri negativi, come lo scoraggiamento e l’insicurezza. Quando una persona è, invece, incoraggiata a concentrarsi sullo sviluppo dei propri punti di forza, questi le forniranno presto il magnetismo positivo che serve per combattere le proprie debolezze. Far leva quindi sui punti di forza, le risorse interiori di ciascuno aiuta a creare uno spirito costruttivo nel gruppo.
Gli stili relazionali
Ciascuno di noi ha un differente stile relazionale: saperli comprendere permette di creare dei team adeguati all’obiettivo. Se, ad esempio, occorre lavorare su un progetto in tempi rapidi sarà meglio costruire gruppi omogenei fra di loro. Persone che hanno il medesimo approccio e visione. Personalità analitiche, razionali. Se viceversa occorre essere creativi, sviluppare progetti nuovi, utilizzare la tecnica del brain storming , la diversità fra i componenti del team costituirà un punto di forza. Molte attività di team coaching hanno proprio l’obiettivo di individuare e valorizzare gli stili di ciascuno. Attraverso attività di team building creative si possono riconoscere e valorizzare i soggetti più portati a lavorare in gruppo, quelli più individualisti, ad esempio. In contesti nei quali ci si può collegare con la propria sfera emotiva si possono raggiungere risultati davvero molto interessanti per poter gestire al meglio i team, le squadre. Perché fare gruppo è fondamentale. Sempre. Come diceva il nostro amico Coach Bill Campbell: ” Costruite sempre un gruppo sia in ambito lavorativo che nel tempo libero: in qualunque ambito si è più forti se le persone hanno legato fra di loro”. E’ la forza del gruppo.