Fai della tua vita un capolavoro : il nostro progetto di ArtCoaching

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L’idea di lanciare il progetto di ArtCoaching “Fai della tua vita un capolavoro” ci è venuta qualche anno fa, quando abbiamo pensato di unire le nostre competenze , le nostre passioni , le nostre attività. E’ un format che coniuga la metodologia del Coaching, il percorso di sviluppo delle capacità, risorse, talenti, competenze personali per il raggiungimento di uno specifico obiettivo personale, professionale e l’arte terapia, un insieme di tecniche che utilizzano le arti visive – ma anche la musica, il teatro e la danza- per sostenere il benessere dell’individuo nell’ambito della sfera emotiva, affettiva e relazionale.

Un viaggio di scoperta ed espressione

Il progetto nasce dalla mia collaborazione con Saba Najafi e Maryam Aeenmher, Artiste e Art Therapist di origine persiana da diversi anni in Italia. Insieme abbiamo studiato e realizzato il nostro progetto di ArtCoaching. Lo abbiamo chiamato ” Fai della tua vita un capolavoro” perché esprime bene l’obiettivo che si prefigge: lavorare sulla crescita personale utilizzando l’arte terapia. Il punto da cui siamo partite è che il Coaching e l’Arte consentono di poter realizzare un viaggio di introspezione. Il Coaching lavora sugli aspetti cognitivi e sulla consapevolezza, l’arte permette di poter esprimere emozioni, sentimenti. Entrambi mettono in connessione con il proprio io. Se il Coaching permette di poter andare ad esplorare risorse o capacità sopite, l’arte terapia consente di poterle esprimere. L’ArtCoaching è un viaggio di esplorazione e di espressione.

Sciogliere i blocchi emotivi

Sfatiamo subito un pregiudizio. Non è necessario essere artisti o avere particolari doti artistiche per poter partecipare ad un progetto di ArtCoaching: occorre avere la volontà e la curiosità di intraprendere un percorso di crescita personale. Un viaggio alla scoperta di sé stessi attraverso la metodologia del Coaching con le powerful question, che ci permettono di poter andare a conoscere e superare le nostre convinzione limitanti, che spesso costituiscono un ostacolo alla nostra realizzazione. Una volta presa coscienza di ciò che impedisce la nostra evoluzione grazie alla metodologia del Coaching, attraverso le attività artistiche possiamo esprimerci e connetterci con la nostra essenza più intima. Spesso le attività di ArtCoaching riescono a sciogliere dei blocchi emotivi. Attraverso il linguaggio non verbale delle visualizzazioni possiamo andare a esprimere sentimenti o sensazioni che verbalmente non riusciamo e a comunicare. Veniamo così a scoprire che la creatività può diventare un ottimo strumento di apprendimento, di comunicazione e di condivisione. Di condivisione perché le attività di ArtCoaching sono attività che vengono realizzate in gruppo.

I destinatari

I nostri progetti di ArtCoaching si rivolgono a gruppi di privati e a team aziendali. Nel primo caso si partecipa a Workshop tematici con un filo conduttore che lega momento “in aula” con la Coach e i laboratori creativi con le Art Therapist ,in cui si realizzano attività creative che rappresentano un continuum con ciò che è stato il tema dell’incontro. Prima di ogni workshop, un brain storming tra noi 3 porta all’individuazione degli esercizi di Coaching e delle successive attività creative. In sostanza il workshop si struttura in 2 diversi momenti: uno step “cognitivo” e uno “emotivo”. L’armonizzazione dei due momenti è frutto di uno studio, un’ideazione, ma soprattutto di una grande sintonia tra noi 3.

I team coaching con l’arte

Le attività di ArtCoaching rappresentano anche delle ottime attività di team per le Aziende. In questo periodo più che mai, dopo che, finalmente, si sta tornando a incontrarsi e organizzare meeting, convention dal vivo, un’attività di team building, con la presenza di un Coach, può amplificare i benefici effetti che queste attività già riescono a generare. Il coinvolgimento di un Coach può aiutare a raggiungere obiettivi che le aziende si prefiggono di realizzare nella motivazione e soprattutto nella costruzione del team, dopo mesi di smart working.

E’ un’occasione importante per trasmettere concetti e messaggi fondamentali: ricostruire lo spirito di gruppo, ristabilire la fiducia, lavorare in team, sviluppare l’ascolto, accrescere l’empatia dopo mesi passati a vedersi e sentirsi solo su zoom o sulle altre piattaforme. E’ arrivato però il momento della presenza, del contatto visivo non filtrato da uno schermo.

Team building con contenuto

Per questa ragione i team building tradizionali devono trasformarsi in occasioni per comunicare messaggi e contenuti. Team building che richiedono la presenza di un facilitatore, di un Coach in grado di  valorizzare il momento di incontro finalmente reale e non digitale. Solo così si potranno realizzare non solo team building, ma veri e propri team coaching , che possono lavorare su obiettivi di team. Il destinatario del team coaching è il team, come se fosse un’entità unica. Non esistono individualità. Il team si nutre di competenze diverse, unite verso un obiettivo comune. In questo modo la perfomance del team è superiore alla performance dei singoli. In modo che 1+1 sia uguale a 3. Le attività di ArtCoching aiutano a stimolare, sviluppare la creatività, ingrediente sempre più prezioso per facilitare i processi di problem solving e lo spirito di adattamento, decisamente fondamentale di questi tempi.
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Art Coaching: un’esperienza creativa di Team Coaching

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Il titolo è ambizioso e al tempo stesso evocativo: “Fai della tua vita un capolavoro”. E’ il nome che abbiamo dato al nostro progetto di Art Coaching, iniziativa che coniuga la metodologia del Coaching all’espressività artistica. Certamente non occorre essere Michelangelo o Picasso, ma tutti abbiamo al nostro interno quel pizzico di estro, che ci permette di poterci esprimere, se non propriamente in termini artistici, in maniera comunque creativa. E’ il potere magico del Coaching? Più propriamente è il potere che alberga in tutti noi.

Un intagliatore di diamanti

Una bellissima espressione – fra le tante- che ho sentito nella definire un Coach è quella di essere un intagliatore di diamanti. Il Coachee-Cliente alla stregua di una pietra grezza, ma che contiene in sé tutte le potenzialità per poter diventarne una preziosa, appunto. Il Coach non fa altro che aiutare il potenziale diamante a prendere coscienza di sé, delle proprie capacità, qualità , talenti, risorse e iniziare a risplendere. Di luce propria, ovviamente. E l’arte che cosa c’entra?

Superare i blocchi emotivi

C’entra eccome, perché l’attività artistica è un acceleratore. E’ la miccia che consente di poter dare il via all’esplosione di emozioni, sentimenti, creatività. L’Art Coaching è quindi quell’attività che consente di far dialogare ragione e sentimento. Consapevolezza ed espressività. Attraverso l’attività stimolata dal Coach con le “domande potenti” prendiamo consapevolezza, dapprima a livello cognitivo-razionale, delle nostre doti, risorse, qualità per poterle poi esprimere. E qui entra in gioco l’attività creativa. I lavori di Art Coaching sono uno strumento che aiuta a esprimere le proprie emozioni. Attraverso la realizzazione di attività creative siamo in grado di sciogliere tensioni, esprimere sentimenti, superare blocchi emotivi.

Stimolare le onde Alfa

Perché lavorare in maniera creativa permette di far funzionare l’emisfero destro del nostro cervello, specializzato nella percezione delle immagini, nella loro organizzazione spaziale e nell’interpretazione emotiva. Realizzare attività creative- soprattutto con un sottofondo musicale particolarmente rilassante- facilita anche la produzione di onde Alfa, che rappresentano un beneficio per la salute e la produttività personale. Le onde Alfa sono onde cerebrali che vengono registrate quando la mente medita e si rilassa. Accentuano la concentrazione, sono associate ad uno stato di calma e a uno vigile, ma rilassato della mente. In questo stato il cervello memorizza, crea e stimola la produzione di ormoni, come le endorfine, la melatonina e le molecole antinfiammatorie. Riprodurre onde Alfa nel nostro cervello significa rigenerare corpo e mente,.

L’energia del team

Le attività di Art Coaching non generano solo momenti di creatività, espressività e relax. Dal momento che sono attività che si realizzano in gruppo sono anche potenti occasioni di teamworking. Non per niente rappresentano anche attività di team coaching e team building da realizzare all’interno di contesti aziendali. Occasioni per far circolare l’energia dei singoli insieme a quella del gruppo. Soprattutto in questi momenti in cui lo smart working ha ridotto le occasioni di socializzazione. Le attività di Art Coaching infatti, oltre che fisicamente, possono essere realizzate anche virtualmente. Noi prediligiamo di gran lunga quelle reali, ma per mantenere vivo lo spirito di gruppo, anche quelle in remoto non sono da disdegnare.

La creatività vince sempre

Sono attività creative, che possono essere realizzate anche su piattaforma. In questi casi si dà un titolo, che racchiude l’obiettivo che si vuole realizzare, si lavora nella prima parte con il Coach, che stimola la consapevolezza dei partecipanti sull’argomento, per poi passare nella seconda fase all’elaborazione creativa in sintonia con l’obiettivo. L’attività si conclude con un elaborato, un’opera creativa, che rappresenta il risultato tangibile di quanto si è riusciti a realizzare. Se l’Art Coaching è realizzato in presenza, si conclude il più delle volte con un’opera condivisa, a imperitura memoria dell’attività di gruppo. Per ricordare che la propria vita è un capolavoro.

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Il Coaching per governare il dopo emergenza

team leader
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Non avrei mai pensato qualche tempo fa che avrei potuto realizzare un workshop di Art Coaching on line.

Pensavo che uno strumento così arido, come un luogo virtuale, non potesse offrire la possibilità di esprimersi, entrare in connessione con se stessi. Per me la tecnologia era uno strumento freddo. Punto. E invece ho dovuto ricredermi. Sarà che siamo esseri che si abituano a tutto, che siamo una specie intelligente perché sappiamo adattarci alle circostanze, ma un cambiamento così repentino non me lo aspettavo proprio. Perché il bisogno di relazionarsi, condividere emozioni e pensieri è più forte di qualsiasi ostacolo. Anche quello digitale. E’ proprio vero che l’importante è il risultato. Se l’obiettivo è quindi quello di interagire, esprimersi, condividere con gli altri i propri pensieri le proprie emozioni, allora, anche l’ostacolo che sembrava prima insormontabile diventa superabile. “L’impossibile diventa possibile”, lo dice il Coach Tony Robbins e noi ci crediamo.

Il raggiungimento del risultato supera ogni ostacolo


Quindi se il raggiungimento del risultato diventa la leva motivazionale più forte, non possiamo non pensare che anche dopo che tutto sarà passato, la nostra vita non sarà più veramente uguale. Noi non saremo più noi stessi. Ma in una cosa lo saremo ed è una certezza inconfutabile. Il bisogno di stare insieme, relazionarsi, fare squadra. Stare uniti per un obiettivo comune. Stiamo già facendo team in questi giorni. Ci siamo costituiti in maniera naturale in comunità.

Tutti uniti e coesi di fronte ad un nemico da combattere. Un nemico invisibile, ma insidiosissimo.


Penso che questo sentimento di coesione e desiderio di lavorare per un fine comune non vada sottovalutato. Anzi andrà rafforzato e incanalato soprattutto in Azienda per poter lavorare ad un progetto comune. L’energia trattenuta in questi giorni di isolamento sociale, come si usa dire in questi giorni , dovrà diventare la spinta, il booster per lavorare tutti insieme alla ricostruzione.


E’ come se tutti fossimo stati costretti, compressi, ma una volta liberati, come una molla trattenuta, ci tendiamo con forza ed energia per raggiungere il punto finale. Un buon leader non dovrebbe perdersi questa formidabile occasione.
Una nuova forza vitale, una spinta motivazionale porterà il team a raggiungere l’obiettivo con più forza e convincimento che mai . Ci sarà una vera e propria esplosione di energia, che se ben incanalata permetterà di raggiungere obiettivi straordinari. Lo vediamo anche in questi giorni in cui molte aziende hanno riconvertito le loro produzioni per poter produrre materiali a supporto degli ospedali e degli operatori sanitari. I lavoratori di queste aziende lavorano con impegno, abnegazione e con il cuore perché consapevoli di dare il loro contributo per un fine nobile: aiutare chi sta lottando tutti i giorni per salvare vite umane. E’ un’adesione fideistica in virtù di un bene a vantaggio di tutta la collettività.

Da dove nasce questa forza?

La forza nasce dalla motivazione. Non va sottovalutato il momento storico che ci aspetta. Anche se i tempi sono stati davvero più brevi ( lo speriamo davvero con tutto il cuore) è come è accaduto ai popoli trattenuti durante un periodo di dittatura e di regime totalitari. La Spagna dopo la caduta del franchismo, è esplosa. Il suo Pil è salito, lo stile di vita si è aperto ad una nuova era quello della libertà. La movida è nata proprio quando si è usciti da un periodo storico di repressione. Chi aveva frequentato la Spagna nell’era del franchismo sa bene che la vita degli spagnoli era scandita da tanti divieti: di assembramento, del modo di vestire.
Così come una popolazione liberata dal giogo, anche il dopo Covid 19 sarà una forma di liberazione dall’oppressione. Va però incanalata questa forza propulsiva che scoppierà. Va gestita, governata. E qui le aziende dovranno trovare strumenti di gestione e comunicazione adeguata. Andranno posti i giusti obiettivi, dovranno essere gestite le corrette performance.
I manager, i leader dovranno a loro volta saper gestire quest’importante momento. Dovranno avere gli strumenti per poter motivare, indirizzare le loro persone al raggiungimento degli obiettivi.

Un Coach a loro fianco saprà dare loro gli strumenti adeguati per guidare a loro volta le proprie persone.


Può essere un periodo davvero fenomenale se ben gestito. La demotivazione che spesso aveva toccato molte figure in azienda, verrà sicuramente accantonata per far posto ad un rinnovato entusiasmo di agire, fare e ben fare soprattutto.
Percorsi individuali di Coaching, ma anche di team coaching. Soprattutto per migliorare i processi di comunicazione all’interno del team stesso, per rendere consapevoli delle potenzialità, spesso inespresse, di ciascun collaboratore. Portare da una consapevolezza latente ad una espressa. Con l’arte della maieutica, tecnica propria del coaching, si aiuteranno i singoli nella loro crescita, attraverso la scoperta dei loro potenziali e delle risorse ancora nascoste.
Ci sta attendendo un periodo di grande rinascita. Occorre esserne consapevoli e saperla gestire.

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